Se desiderate ascoltare i podcasts, questo programma è per voi.
Juice permette agli utenti di catturare in qualunque momento ed ascoltare i podcasts, dovunque. Juice permette di scaricare, aggiornare ed ascoltare i Podcast a cui si è effettuata la sottoscrizione. L'ascolto del brano avviene direttamente nel player multimediale utilizzato quotidianamente. Tra i lettori supportati: Media Player, iTunes e WinAmp.
Il software dispone di strumenti per la gestione completa dei feed sottoscritti ed integra una lista contenente centinaia di podcast pronti da scaricare.
Caratteristiche:
# Juice is free
# Juice supports more than 15 languages
# Juice supports multiple media players
# Juice is free software licensed under the GPL (open source)
# Juice's primary purpose is to manage podcasts
# Juice has a built-in directory with thousands of listed podcast feeds
# Juice has auto cleanup, authentication, centralized feed management and much more
# Juice is accessible for blind and visually impaired users (windows version only)
# Juice is fresh!
Due to heavy delays for the GNU/Linux variant of Juice we'd like to present you some options to receive podcasts on this platform:
Podnova client - the initiative to bring you a better podcast experience and delivery
Icepodder - A Linux podcatcher/RSS client. Geek tested, dolphin safe.
Per un podcast orizzontale e condiviso (da PDBlog)
Appello ai fratelli e alle sorelle delle radio di movimento
1. Un desolato presente, ma (forse) un luminoso futuro
Crediamo non sfugga a nessuno, anzi sia pure banale dirlo, che le esperienze di comunicazione dal basso, in primis lo strumento della radio web di cui amiamo occuparci, vivano un periodo difficile, un desolato presente.
Produciamo materiali audio, facciamo musica e sperimentiamo nuove culture ma spesso per mancanza di ascolti, o meglio mancanza di cultura dell'ascolto web, ci sentiamo frustrati, inutili e vorremmo scomparire dalla rete. Da questo vogliamo cercare una via di fuga, possibile, non certa, che vorremmo percorrere insieme ad altre esperienze di comunicazione di movimento e dal basso.
2. E' improprio chiamarci radio?
Ci siamo chiamati radio ma questa definizione è forse impropria. Svolgiamo assai sporadicamente le tipiche funzioni di una radio tradizionale, spesso produciamo in base ad eventi o comunque su appuntamenti fissi. Questo da una parte ci ha dato la possibilità di sperimentare un nuovo mezzo di comunicazione, percependo meglio ciò che differisce la comunicazione della rete dal tradizionale ascolto di una radio in FM, dall'altra ci fa anche
riflettere sulla necessità di creare un linguaggio autonomo delle radio web e quindi pensare anche a forme diverse di interazione con un utenza decisamente differente da chi, per esempio, è solito ascoltare la radio in auto.
3. Cosa diamine sarebbe il podcast?
Definizioni dettagliate dei termini "podcast" (registrazione digitale audio o video, scaricabile automaticamente da un software apposito, messa a disposizione su Internet per chiunque si abboni ad una trasmissione periodica) e "podcasting" (sistema che permette di scaricare in modo automatico risorse audio o video, chiamate podcast, utilizzando un "client" chiamato aggregatore o feeder) si possono consultare su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Podcast), mentre sul sito di RadioPodcast.it(http://www.radiopodcast.it/?content=help_1) si trova un'attenta disanima della tipologia degli utenti dei podcast e dei vantaggi, rispetto all'ascolto diretto di una radio web, per chi non ha una connessione permanente alla rete o non può collegarsi online negli orari in cui una certa trasmissione va in onda.
4. Come si accede al podcast usando software libero
Pensiamo di sfondare una porta aperta, in questa sede, ribadendo che, ove sia umanamente possibile, l'uso del software libero è un imperativo etico, ancor prima che una scelta tecnica o politica. Per nostra fortuna (e con buona pace della nota multinazionale che invece vorrebbe farci credere che l'accesso al podcast sia possibile solo attraverso i propri prodotti), di programmi liberi per il podcast ne esiste una miriade (http://www.podcastingnews.com/topics/Podcast_Software.html) e, almeno stavolta, non saremo costretti a scrivere migliaia di righe di codice per reinventare la ruota. In via del tutto provvisoria e soggetta a verifica sperimentale, la nostra scelta sui "client" da suggerire all'utenza sarebbe caduta su Ipodder(http://www.ipodder.org) e sull'ottimo Juice (http://juicereceiver.sourceforge.net/index.php) che del citato Ipodder sarebbe la naturale evoluzione. Ovviamente entrambi i software sono a sorgente aperto e rilasciati sotto licenza GPL.
5. Un podcast orizzontale e condiviso
La nostra proposta è realizzare un podcast, orizzontale e condiviso, dove le radio web possano inserire, ciascuna in piena autonomia una volta stabilito un minimo di standard tecnici comuni, i propri materiali per raggiungere, anche attraverso questo strumento, un'utenza altra che abbia ancora voglia
di cercare contenuti differenti rispetto alla miseria, politica e culturale, che ormai da troppo tempo ci propinano i media mainstream. Il podcast potrebbe meglio mettere in comunicazione le varie esperienze di radio, creare sinergie sui contenuti prodotti, cercare di attivare quei meccanismi di diffusione e condivisione che ci accumunano un po' tutti.
6. Due alternative tecniche
Tecnicamente parlando, esistono due strade per la realizzazione del podcast. La prima è affidarsi in toto a servizi esterni, aprendo un blog da qualche parte (ad es. su blogger.com) e passando il relativo feed RSS a feedburner.com (o servizio analogo) che, in modo del tutto automatico e trasparente, lo trasformerà in un vero e proprio podcast (un piccolo esempio potete trovarlo all'indirizzo http://feeds.feedburner.com/RadioDissident).
Avrebbero accesso in scrittura al blog le radio partecipanti ed il vantaggio di questo metodo è che non ci sarebbe alcun bisogno di un repository centrale perché i file audio potranno risiedere su qualunque server della rete. La seconda strada, invece, prevede la disponibilità di un nostro server sui cui far girare un programma libero chiamato Podcastamatic
(http://bradley.chicago.il.us/projects/podcastamatic), che in buona sostanza è uno script perl, ed un repository centrale da qualche parte (non necessariamente sul server) dove fare l'upload dei file audio usando il protocollo ftp. Poi ci penserà Podcastamatic a generare il feed per il podcasting e la relativa pagina web. L'evidente vantaggio di questa soluzione è il controllo totale di tutto il processo. Volutamente lasciamo aperte alla discussione entrambe le possibilità perché ci rendiamo conto che alla base della decisione debba esserci una precisa scelta politica e non solo squisitamente tecnica.
7. Dieci, cento, mille, diecimila radio web
Dall'esistenza di un podcast di movimento, orizzontale e condiviso, trarrebbero sicuramente vantaggio le radio che nascono, ed auspichiamo nasceranno, anche lontano dai grandi centri urbani, dove le realtà di movimento non abbondano, perché avrebbero a disposizione da subito del buon materiale da mandare in onda.
8. Una radio non è solo un megafono (ma neanche solo un jukebox)
Sul piano delle sinergie, proponiamo di offrire ampio spazio ai gruppi rock (e non solo rock) emergenti che, passando attraverso una delle radio partecipanti, potranno far inserire nel podcast uno o più loro brani. Questo ci permetterà di interagire più strettamente con la scena indie, con evidenti vantaggi sia per le radio web che per i gruppi.
9. Il nome della cosa
Siamo aperti a prendere in considerazione altre idee, ma il nome che al momento proponiamo per il podcast di movimento è RANA. L'acronimo starebbe per Radio Autonome Non Allineate :)
10. Conclusione: cosa abbiamo da perdere?
Concludiamo con un appello ai fratelli e alle sorelle delle radio di movimento. Che la Rana, animale totemico a cui affidiamo i destini della radiofonia online, lanci i primi segnali verso il mondo in ascolto ed inondi la rete con il suo gracidìo.
Il momento è ADESSO.
Juice permette agli utenti di catturare in qualunque momento ed ascoltare i podcasts, dovunque. Juice permette di scaricare, aggiornare ed ascoltare i Podcast a cui si è effettuata la sottoscrizione. L'ascolto del brano avviene direttamente nel player multimediale utilizzato quotidianamente. Tra i lettori supportati: Media Player, iTunes e WinAmp.
Il software dispone di strumenti per la gestione completa dei feed sottoscritti ed integra una lista contenente centinaia di podcast pronti da scaricare.
Caratteristiche:
# Juice is free
# Juice supports more than 15 languages
# Juice supports multiple media players
# Juice is free software licensed under the GPL (open source)
# Juice's primary purpose is to manage podcasts
# Juice has a built-in directory with thousands of listed podcast feeds
# Juice has auto cleanup, authentication, centralized feed management and much more
# Juice is accessible for blind and visually impaired users (windows version only)
# Juice is fresh!
GNU/Linux
Alternate Linux versionsDue to heavy delays for the GNU/Linux variant of Juice we'd like to present you some options to receive podcasts on this platform:
Podnova client - the initiative to bring you a better podcast experience and delivery
Icepodder - A Linux podcatcher/RSS client. Geek tested, dolphin safe.
Per un podcast orizzontale e condiviso (da PDBlog)
Appello ai fratelli e alle sorelle delle radio di movimento
1. Un desolato presente, ma (forse) un luminoso futuro
Crediamo non sfugga a nessuno, anzi sia pure banale dirlo, che le esperienze di comunicazione dal basso, in primis lo strumento della radio web di cui amiamo occuparci, vivano un periodo difficile, un desolato presente.
Produciamo materiali audio, facciamo musica e sperimentiamo nuove culture ma spesso per mancanza di ascolti, o meglio mancanza di cultura dell'ascolto web, ci sentiamo frustrati, inutili e vorremmo scomparire dalla rete. Da questo vogliamo cercare una via di fuga, possibile, non certa, che vorremmo percorrere insieme ad altre esperienze di comunicazione di movimento e dal basso.
2. E' improprio chiamarci radio?
Ci siamo chiamati radio ma questa definizione è forse impropria. Svolgiamo assai sporadicamente le tipiche funzioni di una radio tradizionale, spesso produciamo in base ad eventi o comunque su appuntamenti fissi. Questo da una parte ci ha dato la possibilità di sperimentare un nuovo mezzo di comunicazione, percependo meglio ciò che differisce la comunicazione della rete dal tradizionale ascolto di una radio in FM, dall'altra ci fa anche
riflettere sulla necessità di creare un linguaggio autonomo delle radio web e quindi pensare anche a forme diverse di interazione con un utenza decisamente differente da chi, per esempio, è solito ascoltare la radio in auto.
3. Cosa diamine sarebbe il podcast?
Definizioni dettagliate dei termini "podcast" (registrazione digitale audio o video, scaricabile automaticamente da un software apposito, messa a disposizione su Internet per chiunque si abboni ad una trasmissione periodica) e "podcasting" (sistema che permette di scaricare in modo automatico risorse audio o video, chiamate podcast, utilizzando un "client" chiamato aggregatore o feeder) si possono consultare su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Podcast), mentre sul sito di RadioPodcast.it(http://www.radiopodcast.it/?content=help_1) si trova un'attenta disanima della tipologia degli utenti dei podcast e dei vantaggi, rispetto all'ascolto diretto di una radio web, per chi non ha una connessione permanente alla rete o non può collegarsi online negli orari in cui una certa trasmissione va in onda.
4. Come si accede al podcast usando software libero
Pensiamo di sfondare una porta aperta, in questa sede, ribadendo che, ove sia umanamente possibile, l'uso del software libero è un imperativo etico, ancor prima che una scelta tecnica o politica. Per nostra fortuna (e con buona pace della nota multinazionale che invece vorrebbe farci credere che l'accesso al podcast sia possibile solo attraverso i propri prodotti), di programmi liberi per il podcast ne esiste una miriade (http://www.podcastingnews.com/topics/Podcast_Software.html) e, almeno stavolta, non saremo costretti a scrivere migliaia di righe di codice per reinventare la ruota. In via del tutto provvisoria e soggetta a verifica sperimentale, la nostra scelta sui "client" da suggerire all'utenza sarebbe caduta su Ipodder(http://www.ipodder.org) e sull'ottimo Juice (http://juicereceiver.sourceforge.net/index.php) che del citato Ipodder sarebbe la naturale evoluzione. Ovviamente entrambi i software sono a sorgente aperto e rilasciati sotto licenza GPL.
5. Un podcast orizzontale e condiviso
La nostra proposta è realizzare un podcast, orizzontale e condiviso, dove le radio web possano inserire, ciascuna in piena autonomia una volta stabilito un minimo di standard tecnici comuni, i propri materiali per raggiungere, anche attraverso questo strumento, un'utenza altra che abbia ancora voglia
di cercare contenuti differenti rispetto alla miseria, politica e culturale, che ormai da troppo tempo ci propinano i media mainstream. Il podcast potrebbe meglio mettere in comunicazione le varie esperienze di radio, creare sinergie sui contenuti prodotti, cercare di attivare quei meccanismi di diffusione e condivisione che ci accumunano un po' tutti.
6. Due alternative tecniche
Tecnicamente parlando, esistono due strade per la realizzazione del podcast. La prima è affidarsi in toto a servizi esterni, aprendo un blog da qualche parte (ad es. su blogger.com) e passando il relativo feed RSS a feedburner.com (o servizio analogo) che, in modo del tutto automatico e trasparente, lo trasformerà in un vero e proprio podcast (un piccolo esempio potete trovarlo all'indirizzo http://feeds.feedburner.com/RadioDissident).
Avrebbero accesso in scrittura al blog le radio partecipanti ed il vantaggio di questo metodo è che non ci sarebbe alcun bisogno di un repository centrale perché i file audio potranno risiedere su qualunque server della rete. La seconda strada, invece, prevede la disponibilità di un nostro server sui cui far girare un programma libero chiamato Podcastamatic
(http://bradley.chicago.il.us/projects/podcastamatic), che in buona sostanza è uno script perl, ed un repository centrale da qualche parte (non necessariamente sul server) dove fare l'upload dei file audio usando il protocollo ftp. Poi ci penserà Podcastamatic a generare il feed per il podcasting e la relativa pagina web. L'evidente vantaggio di questa soluzione è il controllo totale di tutto il processo. Volutamente lasciamo aperte alla discussione entrambe le possibilità perché ci rendiamo conto che alla base della decisione debba esserci una precisa scelta politica e non solo squisitamente tecnica.
7. Dieci, cento, mille, diecimila radio web
Dall'esistenza di un podcast di movimento, orizzontale e condiviso, trarrebbero sicuramente vantaggio le radio che nascono, ed auspichiamo nasceranno, anche lontano dai grandi centri urbani, dove le realtà di movimento non abbondano, perché avrebbero a disposizione da subito del buon materiale da mandare in onda.
8. Una radio non è solo un megafono (ma neanche solo un jukebox)
Sul piano delle sinergie, proponiamo di offrire ampio spazio ai gruppi rock (e non solo rock) emergenti che, passando attraverso una delle radio partecipanti, potranno far inserire nel podcast uno o più loro brani. Questo ci permetterà di interagire più strettamente con la scena indie, con evidenti vantaggi sia per le radio web che per i gruppi.
9. Il nome della cosa
Siamo aperti a prendere in considerazione altre idee, ma il nome che al momento proponiamo per il podcast di movimento è RANA. L'acronimo starebbe per Radio Autonome Non Allineate :)
10. Conclusione: cosa abbiamo da perdere?
Concludiamo con un appello ai fratelli e alle sorelle delle radio di movimento. Che la Rana, animale totemico a cui affidiamo i destini della radiofonia online, lanci i primi segnali verso il mondo in ascolto ed inondi la rete con il suo gracidìo.
Il momento è ADESSO.
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