Fu questa la realtà in cui si inserì Richard Stallman quando, nel 1971, iniziò a lavorare per il laboratorio di Intelligenza Artificiale presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT).
Come afferma lo stesso Stallman, "Non chiamavamo il nostro software "Software Libero", poiché questa espressione ancora non esisteva, ma si trattava proprio di questo."
Le origini della Free Software Foundation (FSF - Fondazione per il Software Libero), risalgono al 1985, quando Richard Stallman, dopo aver lasciato il lavoro al MIT, decise di commercializzare il suo editor libero Emacs per guadagnarsi da vivere.
Emacs rientrava in un progetto più vasto: la creazione di un sistema operativo compatibile con Unix ed interamente composto da Software libero. Tala sistema venne battezzato da Stallman GNU, dall'acronimo ricorsivo "GNU is Not Unix".
Scopo primario della FSF era di reperire i fondi per lo sviluppo del Software Libero.
La definizione di Software Libero risale proprio a quegli anni.
Il Software Libero garantisce all'utente 4 libertà fondamentali:
- libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (Libertà 0).
- libertà di studiare come funziona il programma, e adattarlo alle proprie necessità (Libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
- libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (Libertà 2).
- libertà di migliorare il programma, e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (Libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
Un programma è considerato Software Libero se l'utente gode di tutte queste libertà.
È bene evidenziare che la definizione di Software Libero non impedisce la vendita di un programma, in questo caso si parla di Software Libero commerciale.
Copyright o copyleft?
Un software per rimanere libero, dev'essere protetto da una licenza e da un copyright.
Al termine copyright, in italiano: diritto di autore, è comunemente associata l'impossibilità di copiare, ridistribuire, modificare alcunché senza il permesso esplicito dell'autore.
Nel 1985, Stallman ricevette una lettera sulla cui busta l'autore aveva scritto alcune frasi argute, tra cui: copyleft - tutti i diritti rovesciati.
"Utilizzai l'espressione "permesso d'autore" per battezzare il concetto di distribuzione che allora stavo elaborando".
Il termine copyleft ha origine da un gioco di parole: copy = copia e left = sinistra ma anche lasciare, permettere, in contrapposizione a right = destra, ma anche diritto.
Il copyleft, in italiano: permesso d'autore, utilizza le leggi sul diritto d'autore (copyright) per ottenere l'effetto opposto: garantire all'utente il permesso di eseguire, copiare e modificare il software e di distribuirne versioni modificate, impedendo però nello stesso tempo l'aggiunta di restrizioni che lo renderebbero non libero, cosa che può avvenire ad esempio col software reso di pubblico dominio.
La licenza GNU GPL (GNU General Public License) è l'implementazione per il copyleft scritta ed utilizzata dalla FSF per garantire all'utente le libertà citate nella definizione di Software Libero.
La Debian Free Software Guidelines.
Nel contratto sociale stipulato con la comunità del software libero, gli sviluppatori Debian garantiscono che Debian/GNU Linux resterà sempre al 100% Software Libero.
Debian considera Software Libero tutti quei programmi che seguono le specifiche dettate dalla Debian Free Software Guidelines (DSFG - Linee Guida Debian per il Software Libero):
- Libera Distribuzione
La licenza di un componente Debian non può impedire a terzi di vendere o distribuire il software come componente di una distribuzione software aggregata contenente programmi da numerose altre fonti. La licenza non può richiedere una percentuale sul diritto d'autore o altra quota per tale vendita. - Codice Sorgente
Il programma deve includere il codice sorgente, e deve permettere la distribuzione sia come codice sorgente sia in forma compilata. - Lavori Derivati
La licenza deve permettere modifiche e lavori derivati, e deve permettere che siano distribuiti sotto gli stessi termini della licenza del software originale. - Integrità del Codice Sorgente dell'Autore
La licenza può impedire che il codice sorgente sia distribuito in forma modificata solo se la licenza permette la distribuzione di "patch file" assieme al codice sorgente al fine di modificare il programma prima della compilazione. La licenza deve permettere esplicitamente la distribuzione di software derivato da codice sorgente modificato. La licenza può richiedere che i lavori derivati portino nome o versione differenti da quelli del software originale. (Questo è un compromesso. Il gruppo Debian incoraggia tutti gli autori a non impedire che alcun file, risorsa o codice, possa essere modificato.) - Nessuna Discriminazione di Persone o Gruppi
La licenza non può discriminare alcun gruppo o persona. - Nessuna Discriminazione di Campi di Impegno
La licenza non può impedire a nessuno di far uso del programma in un determinato campo di impegno. Per esempio, non può impedire l'uso del programma negli affari o nella ricerca genetica. - Distribuzione della licenza
I diritti applicati ad un programma devono essere resi effettivi a tutti quelli ai quali viene ridistribuito senza bisogno di applicare licenze addizionali prodotte da terzi. - La licenza Non Deve Essere Specifica per Debian
I diritti applicati al programma non devono dipendere dal fatto che il programma faccia parte di un sistema Debian. Se il programma è estratto da Debian e usato o distribuito senza Debian ma altrimenti entro i termini della licenza del programma, tutte le parti ai quali il programma è ridistribuito dovrebbero avere gli stessi diritti di quelle a cui sono concesse assieme al sistema Debian. - La licenza Non Può Contaminare Altro Software
La licenza non deve porre restrizioni su altro software che è distribuito assieme al software concesso in licenza. Per esempio, la licenza non deve insistere sul fatto che tutti i programmi distribuiti sullo stesso supporto debbano essere free software. - Esempi di licenza
Le licenze GPL, BSD e Artistic sono esempi di licenza che consideriamo "free".
Bruce Perens, scrisse la prima bozza di questo documento verso la metà del 1997. La versione definitiva della DFSG vide la luce un mese più tardi, al termine di una lunga conferenza via e-mail cui presero parte gli sviluppatori Debian.
Tra tutte le distribuzioni Linux, Debian è quella che meglio incarna il concetto di sistema GNU predicato da Richard Stallman, distinguendo apertamente tra pacchetti liberi e non liberi.
Debian garantisce il supporto a sviluppatori ed utenti di software non liberi configurati per girare con il proprio sistema, ma non permetterà mai che il sistema Debian/GNU Linux dipenda da qualcosa che non sia libero.
Open Source.
Il termine free in inglese ha molti significati: i più noti sono libero e gratuito. Pertanto nei paesi anglosassoni il termine free software può significare sia Software Libero, sia software gratuito.
A partire dal 1998, parte della comunità del Software Libero, iniziò ad utilizzare il termine Open Source (Sorgente Aperto). Bruce Perens eliminò dalla DFSG i riferimenti specifici a Debian e la utilizzò per creare la Open Source Definition (OSD).
Alcuni membri della Open Source Iniziative (OSI), intendevano in questo modo eliminare l'ambiguità propria del termine free.
Altri invece, intendevano allontanarsi dalla filosofia di Richard Stallman, ritenuta troppo retorica ed idealista, per attrarre l'attenzione delle imprese, restie a sentir parlare di libertà e legate alla logica del profitto. Nelle FAQ sul sito della OSI si afferma che "l'Open Source è un programma di marketing per il Software Libero".
Un anno più tardi, in un annuncio su Slashdot, Richard Stallman prese le distanze dal movimento Open Source perché esso evitava di parlare agli utenti di libertà, principi e diritti.
Eric Raymond, autore del libro "La Cattedrale e il Bazar" ed esponente di primo piano del movimento Open Source, replicò affermando che il pomo della discordia tra la OSI e la FSF non riguardava i principi, ma le tattiche e la retorica.
A chi sostiene che "occorre parlare di libertà", Raymond risponde: "Zitto e mostraci il codice"
Software Libero vs. Open Source.
Benché i due termini siano spesso utilizzati per indicare la stessa cosa, il significato ovvio di Open Source è: puoi guardare il codice sorgente. Questo è vero non solo per il Software Libero, ma anche per software semiliberi e addirittura per qualche software proprietario.
L'Open Source è diventato di moda, negli ultimi tempi non sono rari i casi di aziende che utilizzano tale termine in frasi ambigue al solo scopo di attrarre l'attenzione verso prodotti proprietari.
Ancor più preoccupante il fenomeno di aziende Linux che inseriscono in posizioni chiave del loro sistema, software proprietari quali installer grafici o tool per la configurazione, definendoli software a valore aggiunto.
L'evento più emblematico di questa situazione ambigua proviene dallo stesso movimento Open Source ed è il caso della licenza Apple APSL (Apple Public Source License).
Proprio questa licenza rappresenta la prima vera spaccatura tra il movimento Open Source e la comunità del Software Libero, la OSI ha infatti dichiarato conforme alla Open Source Definition la versione 1.2 di tale licenza, mentre la FSF, pur ammettendo che Apple ha compiuto due grandi passi in avanti rispetto la versione 1.0, non la considera ancora una licenza libera.
Il software rilasciato sotto licenza APSL è quindi Open Source, ma non è Libero.
D'ora in poi, i due termini non potranno più essere usati come sinonimi, quindi, evitate di utilizzare il termine Open Source, quando volete riferirvi al Software Libero.
fonte: Pluto
Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti in Twitter, sulla tua bacheca su Facebook, in Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie!