sabato 19 luglio 2014

Rapache è un giovanissimo e promettente progetto open source scritto in Python che utilizza le librerie GTK.

Maria Susana Diaz | 02:00 |

Rapache è un giovanissimo e promettente progetto open source scritto in Python che utilizza le librerie GTK.

Per ora consente di gestire Apache 2 solo su Ubuntu e Debian-derivate, essendo legato alla struttura dei file di configurazione tipica di queste distribuzioni.

In futuro potrebbe diventare un tool di uso più generale, in questo senso gli sviluppatori sono aperti a collaborazioni.

Vediamo ora come installare ed utilizzare il programma. Supporremo che Apache sia già installato e correttamente funzionante sulla nostra Linux box.

A questo punto apriamo un terminale e digitiamo il consueto comando:

sudo apt-get install rapache

Bene, una volta installato Rapache 1.2.5 l’ultima versione stabile del software, possiamo lanciare il programma:

a) Digitando rapache al prompt dei comandi

b) Da Applicazioni / Strumenti di sistema / rapache.

La finestra che ci si presenta risulta suddivisa in due aree attivabili mediante i corrispondenti tab: Virtual Hosts e Modules List.

rapache1

Come prima operazione aggiungiamo un host virtuale cliccando su Nuovo, ci verrà richiesto di inserire il nome del dominio e la location, ovvero il percorso fisico della directory in cui andremo ad inserire le pagine del sito. Dalla sezione sottostante Additional Domains possiamo aggiungere eventuali alias del nostro dominio.

Infine selezionando il checkbox Add proper entries to /etc/hosts otterremo che, al momento del salvataggio, venga aggiunto il nome dell’host a tale file. Questo permetterà la corretta risoluzione del nome quando digiteremo l’indirizzo nel browser.

Il tab Definition File, vuoto al momento della creazione, riporterà alla successiva apertura il testo della direttiva <VirtualHost> così come è stata aggiunta al file di configurazione.

rapache2

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